Nelle vicinanze di Pomezia, a metà strada tra i Castelli ed il mare, la Solfatara è un luogo dove la natura parla, racconta storie ed emoziona, offrendo dei panorami davvero incantevoli.

Il fosso della Solfatara è un’area del tutto naturale, situata all’estremità della Riserva naturale di Decima-Malafede, immersa in circa 600 ettari di paesaggio. Il luogo, molto suggestivo, si deve all’attività del vulcanico laziale, dei Colli Albani: oggi, i 4 bacini d’acqua di diverse dimensioni e colori, offrono uno spettacolo mozzafiato per gli occhi.
Il più famoso è il lago rosso, detto anche laghetto degli innamorati, situato sul fondo di una ex cava di estrazione di pozzolana e zolfo. Deve la sua colorazione alla presenza di alghe e sostanze presenti nell’acqua, anche se il colore dell’acqua cambia con le stagioni e in base del livello di precipitazioni. Accanto, si trova il lago bianco: una grande distesa lattea, che sembra quasi di ghiaccio o di sale. La Solfatara è anche un luogo dove proliferano flora e fauna: tra gli uccelli si trovano il notturno barbagianni e il gruccione,
Dietro la Solfatara si sono sviluppati in passato miti. Virgilio, nel VII Libro dell’Eneide (vv. 81 – 89) racconta di questo luogo come meta spirituale di Latino, re degli Aborigeni, che si recò presso la misteriosa cavità del dio Fauno a chiedere responso e profezia sull’avvenuto arrivo di Enea nel Lazio e sul futuro della propria etnia. Virgilio narra che la grotta in questione era sormontata da un bosco sacro, la leggendaria selva Albunea.
Fonte: https://sullestradedelmondo.it/solfatara-pomezia/

