Tor Paterno, Torre del Vajanico, Torre Maggiore: dal Cinquecento, quando le torri furono costruite a scopo difensivo, è trascorso molto tempo. Ma la storia non si dimentica, anzi: ci aiuta a recuperare le radici della nostra terra. In questo articolo conosciamo meglio la storia delle tre torri e di Tor Maggiore, l’unica ad essersi conservata.
Nelle vene di Pomezia scorrono secoli e secoli di storia: passaggi, miti e testimonianze sono parte del passato di questa città, a metà tra un racconto mitologico e una cronostoria della sua fondazione. Tra parchi, riserve e bellezze naturali, anche la storia ha lasciato i suoi segni e, tra le cose da vedere a Pomezia, non può mancare Tor Maggiore, una delle torri costruite a scopo difensivo nel Cinquecento.
Cose da vedere a Pomezia
Il Cinquecento è stato, per Pomezia, è un secolo importante: è allora che si sviluppa il complesso fortilizio delle torri costiere del Lazio, la cui realizzazione venne ordinata dallo Stato Pontificio per garantire la sicurezza delle acque che circondavano Roma. Già, perché con la caduta dell’Impero Romano d’Occidente la stabilità geopolitica dell’intera penisola italiana traballa, a causa di incursioni ed attacchi che colpirono soprattutto le città di mare.
A scopo difensivo vennero realizzate complessivamente cinquanta torri in diciotto comuni, tra cui Tor Paterno e Torre del Vajanico, nell’attuale territorio di Pomezia.

Torre del Vajanico
La Torre del Vajanico fu costruita nel corso del Cinquecento e deve il suo nome ad una storpiatura del termine “balanus”, la ghianda, molto presente in quelle zone. Distava 19 miglia da Roma e tre miglia dal borghetto di Pratica di Mare. La torre, commissionata da papa Gregorio XIII, fu invece progettata dall’architetto Giacomo Della Porta. I lavori furono molto lunghi e la sua realizzazione si ebbe solo nel 1580. La torre era alta complessivamente circa 17 metri, accessibile da una scala a chiocciola. Nell’area della Torre, in alcune capanne, alloggiavano i soldati per sorvegliare in caso di attacco. Peccato che la difesa non durò molto: nel 1588 il pirata ottomano Hassan Ağa si infiltrò nel vicino borgo di Pratica di Mare. Un destino segnato e scritto dagli eventi successivi: nella seconda guerra mondiale la torre fu resa inutilizzabile e negli anni 60 fu abbattuta definitivamente.
Tor Paterno
Lungo il tratto costiero del comune di Pomezia, fino a due secoli fa era possibile ammirare Tor Paterno. Nel 1812 subì l’ultimo assalto da parte di alcuni marinai inglesi che misero in fuga i difensori della torre e la fecero saltare in aria.

Torre Maggiore
Torre Maggiore è una delle pochissime torri ad essersi conservata nella sua forma originale. Alta 34 metri, sorge oggi nei pressi della Via Ardeatina. A differenza delle altre torri difensive, fu costruita nel 1334, di proprietà della nobile famiglia dei Savelli, signori di Albano Laziale, Castel Gandolfo e Rocca Priora. Scampata agli smantellamenti dei tedeschi nel corso della seconda guerra mondiale, la Torre oggi è un monumento importantissimo del territorio di Pomezia, che sembra sorvegliare tutta la città.

