Pomezia è una città relativamente giovane. Se si escludono le pur evidentissime tracce storiche, risalenti al XII secolo a.C., la località alle porte di Roma fu fondata solo nel 1938.
In poco più di ottant’anni, questo luogo – sospeso nell’area della Campagna romana che divide l’Urbe da Latina – ha conquistato una sua forte identità, che oggi non è solo storica e turistica ma anche e soprattutto industriale e produttiva.
Il grande polo produttivo e dei servizi che circonda il quadrante meridionale della città, infatti, conobbe un progressivo sviluppo a partire dal 19 marzo 1955, quando vennero emanati i primi finanziamenti della Cassa per il Mezzogiorno, l’ente pubblico voluto dal Governo De Gasperi che incrementò in maniera esponenziale la presenza di industrie in tutto il Mezzogiorno d’Italia.
Per Pomezia l’intervento della Cassa coincide quasi con una “seconda fondazione”, con un significativo incremento della popolazione: centinaia di persone arrivano qui da ogni parte d’Italia per lavorare nelle grandi fabbriche che si vanno costituendo via via. Quella che era una città di contadini e pescatori diviene sempre più industrializzata, dando a molte famiglie la possibilità di migliorare la propria condizione sociale.
In ventinove anni (i finanziamenti della Cassa del Mezzogiorno terminarono nel 1984), Pomezia si trasforma radicalmente e vede nascere alle sue porte progetti, prodotti e idee straordinarie: vi lavorano nomi illustri del calibro di Renzo Piano, Lucio Passarelli, Paolo Cercato e Luigi Moretti. Il frutto di questo grande sviluppo è ancora oggi visibile nel Museo Città di Pomezia – Laboratorio del Novecento, nella sezione dedicata all’Industrializzazione e Sviluppo.
Di particolare importanza è il settore farmaceutico, grazie alla presenza dei centri di R&D (Research and Development) di Menarini, Sigma-Tau, Johnson & Johnson. Lo IRBM Science Park, che si occupa di ricerca biotecnologica, biomedicale e chimica organica è in prima linea nella lavorazione di un vaccino per il Covid-19, e opera in sinergia con le più importanti istituzioni universitarie d’Europa e del mondo. È sempre da qui che, nel 2014, si è sviluppato uno dei vaccini per la cura dell’Ebola.
A Pomezia il comparto produttivo si occupa anche di elettronica e avionica (Leonardo, Northrop), di alimentazione (Ica Foods, Fiorucci, Birra Peroni e numerose torrefazioni di caffè) e produzione di materiali di largo consumo, come la plastica. Nonostante l’abbandono di IBM, che ha avuto qui un importante stabilimento fino alla fine degli anni Novanta, a Pomezia non manca il settore informatico, rappresentato dalla HP Enterpise Service.
La vasta presenza di fabbriche e ambiti produttivi ha permesso a Pomezia di sviluppare un mercato parallelo fatto di strutture ricettive, luoghi dello shopping e parchi divertimento. La città è dunque oggi proiettata sempre più verso il futuro, pur volendo valorizzare le sue ampie radici storiche che vanno dallo sbarco di Enea fino ai cosiddetti “luoghi di Fondazione“.
Dal 2019 è attivo il progetto POINT (Pomezia Open Innovation Team), una rete che unisce comune e imprese con l’obiettivo di realizzare eventi e attività a favore di tutta la cittadinanza.

