Le zone di Torvaianica, Ardea e Anzio sono rinomate per la bontà delle telline, delle vongole e dei cannolicchi pescati in zona, che secondo gli estimatori sono particolarmente saporiti per via dell’alta salinità del mare.

 

Tellina: Il tratto di costa che va da Passoscuro ad Anzio è noto fin dai tempi dei romani per qualità e finezza della sabbia, caratteristiche che hanno sempre permesso una abbondante pesca di telline. Più dolci e delicate degli altri molluschi, sono un simbolo della cucina locale. I piccoli molluschi sono pescati solo con rastrelli da natante o a mano, di solito costruiti artigianalmente dagli stessi pescatori. Il Presidio riunisce i soci delle cooperative del litorale che ancora pescano tradizionalmente a bordo di piccole imbarcazioni che si muovono lungo il litorale, quando il mare è calmo, costeggiando la riva.

La pesca della tellina viene ancora oggi praticata unicamente con rastrelli da natante e rastrelli a mano. I pescatori escono all’alba e rientrano a mezzogiorno, risalendo la costa lungo la riva solo nelle giornate in cui il mare è calmo. La pesca della tellina con la draga idraulica non è praticata in questa zona, e la pesca con i rastrelli viene effettuata da pescatori in possesso di piccole imbarcazioni da pesca costiera. I pescatori locali sono riuniti nelle cooperative di piccola pesca della zona.

É una pesca artigianale e spesso solitaria: le licenze professionali di pesca per questo tipo di attività sono circa una sessantina lungo il litorale romano, tutto il resto è pescato da hobbisti.
I rastrelli da usare a piedi, camminando lungo la spiaggia, sono larghi circa 60 centimetri, quelli da natante invece sono più grandi, circa un metro e mezzo. I rastrelli utilizzati sono costruiti personalmente dai pescatori: un tempo erano di legno, oggi sono di acciaio.
Il Presidio riunisce una cinquantina di “tuninolari” (da “tuniola”, nome dialettale della tellina) detti anche “tellinari” i quali stanno realizzando un disciplinare che mira a tutelare questo tratto di costa, caratterizzato ancora da un’alta qualità delle acque, e che preserva una metodologia di pesca antica e sostenibile. Il progetto vuole riuscire a salvaguardare questo territorio contro l’inquinamento dei corsi d’acqua dovuto all’attività agricola, vuole proteggerlo da una urbanizzazione eccessiva e dallo sfruttamento delle coste, prevenendo la costruzione di barriere artificiali anti-erosione e l’utilizzo indiscriminato della tecnica del ripascimento delle spiagge, che aggiunge sabbia proveniente da altre zone per sostituire quella persa con l’erosione, tutte attività che metterebbero in crisi l’habitat naturale della tellina determinandone la scomparsa per intere stagioni di pesca.

Il cannolicchio è un mollusco dotato di conchiglia allungata, liscia, equivalve, fragile e cilindrica con 2 valve aperte alle due estremità; da una di queste sporgono due sifoni e dal lato opposto è in grado di far uscire un piede grande e robusto, che costituisce la maggior parte di mollusco commestibile; il cannolicchio, quando avverte un’insidia, con il piede scende velocemente nel sedimento, tirandosi dietro la conchiglia. Ha una colorazione all’esterno giallastra, con sfumature violacee ed all’interno biancastra. Lunghezza media fra i 10-12 cm, massimo 18 cm. I cannolicchi vivono infossati nella sabbia dei tutti i litorali italiani ed è presente sia Mediterraneo che nell’Atlantico orientale.

Ricetta: Cannolicchi dorati (4 persone)
In un tegame, tostate per alcuni minuti olio, pangrattato, prezzemolo, aglio, sale e pepe. Fate aprire in un altro tegame, a fuoco vivo, 40 cannolicchi, in seguito privateli delle valve, mettendole da parte; poi riempitele con i molluschi ed il composto preparato in precedenza. Ponete infine, il tutto in forno già caldo, a 200° per 15 minuti.

Da quest’anno è stata avviata la Festa dei Pescatori per valorizzare il cannolicchio e tellina a km 0.  (periodo Agosto)